La lavorazione delle verdure, come ogni processo produttivo, produce residui che spesso diventano scarti.
Uno spreco che può essere limitato recuperando questi sottoprodotti e trasformandoli in risorse che creano valore per l’azienda e per i consumatori.
A seconda della quantità e della tipologia di residuo vegetale è possibile dare una nuova vita a questi scarti, introducendo altre lavorazioni nel proprio stabilimento oppure coinvolgendo aziende esterne nel processo di riciclo di quanto non viene utilizzato.
Innanzitutto, è necessario fare una suddivisione tra le due modalità di recupero che possono essere integrate nel proprio processo produttivo, ovvero il riutilizzo degli scarti per realizzare prodotti alimentari oppure la loro trasformazione in prodotti non alimentari, ognuna delle quali comprende diverse possibilità di riciclo.
Gli scarti vegetali possono essere trasformati in nuovi prodotti, integrando processi e/o macchine che permettano all’azienda di effettuare le lavorazioni necessarie. Questo consente di ampliare la gamma prodotti e posizionarsi in nuovi segmenti di mercato, che sempre più spesso si dimostra ricettivo verso i prodotti che riducono gli sprechi grazie a un impiego consapevole delle materie prime.
Nello specifico, dai residui vegetali di altre lavorazioni è possibile ottenere:
Gli scarti vegetali possono essere impiegati per usi differenti rispetto all’alimentazione umana, trovando applicazione in ambiti molto diversi tra loro, dalla cosmetica fino alla produzione di energia pulita.
Vediamone alcuni.
Dare valore ai residui vegetali è possibile e permette da un lato di ridurre gli sprechi, dall’altro di creare nuove opportunità per l’azienda che sceglie di impegnarsi in questa attività di riciclo.
Se vuoi ottimizzare la gestione degli scarti della tua linea di lavorazione dei vegetali e hai bisogno di una visione d’insieme su quello che potresti fare, rivolgiti ai nostri consulenti!